Da sempre la musica è la nostra prima compagna di viaggio ma a volte il piacere di ascoltare le nostre canzoni preferite ad alto volume può diventare un problema per la quiete pubblica e per la sicurezza su strada.
In questo articolo scopriremo i rischi associati all'ascolto della musica a un volume eccessivo durante la guida, le conseguenze per chi supera i limiti previsti dall'articolo 155 del Codice della Strada e quando si configura il reato di disturbo della quiete pubblica.
Quante volte ti è capitato di alzare al massimo il volume della musica in auto, per goderti una canzone che ami o magari per fare il pieno di energia durante un lungo viaggio? Eppure, esistono dei rischi associati a questo comportamento apparentemente innocuo.
Prima di tutto, l'esposizione prolungata ad alti livelli di volume può causare danni temporanei o permanenti all'udito, danneggiando le cellule sensoriali dell'orecchio interno e influenzando la capacità di percepire i suoni a bassa frequenza. Due problemi molto comuni sono gli acufeni (ronzii o fischi nelle orecchie) e la fatica uditiva (la difficoltà a udire suoni a basso volume).
Ascoltare musica alta in auto può avere anche serie conseguenze sul piano della sicurezza stradale. Perché? Se il volume è impostato al massimo, rischi di distrarti molto più facilmente, di perdere la concentrazione e di non riuscire a reagire prontamente alla segnaletica stradale o a eventuali situazioni di pericolo. Devi considerare, inoltre, che l'ascolto della musica ad alto volume riduce la percezione dei rumori esterni, come quello dei motori degli altri veicoli o degli avvisi acustici o dei mezzi di soccorso in azione e di conseguenza aumenta il rischio di incidenti stradali.
L’articolo 155 del Codice della Strada stabilisce delle regole precise sull’ascolto della musica in auto, ovvero:
«Durante la circolazione si devono evitare rumori molesti causati sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la circolazione stessa. [...] Nell’usare apparecchi radiofonici o di riproduzione sonora a bordo dei veicoli non si devono superare i limiti sonori massimi di accettabilità fissati dal regolamento».
La regola è quella di non arrecare disturbo, né con la musica né con rumori molesti quali accelerate rumorose, motori truccati o rimorchi chiassosi. Ma cosa si intende per limiti massimi di accettabilità? Quando un rumore viene considerato molesto?
La sensibilità al suono è chiaramente una caratteristica personale ma per fissare una norma che valga per tutti l’articolo 350 del Codice della Strada interviene anche su questo aspetto, stabilendo un parametro oggettivo, secondo cui la musica in auto:
«Non può superare 60 LAeq dB misurato a 10 cm dall’orecchio del guidatore con il microfono rivolto verso la sorgente e con il veicolo a portiere e finestrini chiusi».
Chi ascolta musica alta in macchina rischia una multa che va da 42 a 173 euro. Tuttavia, non potendo contare su strumenti di precisione in grado di misurare i decibel, spetta agli agenti della polizia stradale verificare a buon senso se il volume dello stereo del conducente sia idoneo per poter guidare in sicurezza.
Quindi, se la musica alta in auto non permette di avere la consapevolezza di ciò che avviene al di fuori dell’abitacolo, si rischia di essere sanzionati.
Il tema della musica ad alto volume in auto va ben oltre la semplice infrazione amministrativa e potrebbe anche configurarsi come un vero e proprio reato penale. In questo caso parliamo dell’articolo 59 del Codice Penale, che regolamenta il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. Infatti, l’ascolto della musica ad alto volume, anche in auto, può configurarsi come disturbo della quiete pubblica e comportare sanzioni che vanno dall'arresto fino a tre mesi all'ammenda fino a 309 euro.
Recentemente, la Cassazione è entrata nel merito affrontando il caso di un automobilista punito con una sanzione e il sequestro dell’impianto stereo, per aver disturbato il riposo e le occupazioni delle persone in una zona urbana. Naturalmente, perché si possa parlare di disturbo della quiete pubblica, l’entità del rumore deve essere fonte di disturbo non solo per i singoli individui ma per un’intera collettività, come vicini e residenti.
Se hai bisogno di consigli sulla tua auto, rivolgiti sempre ai nostri Professionisti: trova subito il Centro First Stop più vicino a te.
Contatta subito il Centro First Stop più vicino a te!